I risultati dello Stunt Workshop!
Il primo di una lunga serie!
In piena estate abbiamo realizzato il nostro primo workshop targato Flare Academy….e che workshop!
Federico Colicchio ed Alessandro Canini sono due stuntman professionisti che in due giornate di lezioni intensive ci hanno fatto conoscere e provare le varie discipline che costellano il lavoro dello stunt performer: come infliggere e subire colpi fisici, come cadere, come utilizzare armi bianche ed armi da fuoco, come morire!
Ad affiancarli vi era anche Letizia Fabbri, stuntwoman professionista che ha gentilmente risposto ad alcune domande che potete trovare qui sotto.
Il modo in cui questi tre esperti ci hanno fatto conoscere il loro lavoro ci ha fatto capire quanto questo sia prima di tutto una passione, che se coltivata con costanza e determinazione può portare a grandissimi risultati e loro ne sono un esempio lampante.
Chi è lo stuntman?
Lo stuntman è quella figura speciale che si occupa di tutte le scene di azione all’interno di un film o di una serie tv, ma si possono anche vedere in live show come ad esempio quelli che troviamo nei parchi divertimento. Si occupa dell’azione, delle scene più pericolose e rischiose. Purtroppo è una figura (almeno nel circondario) poco conosciuta o addirittura sconosciuta e ci terrei a farvela conoscere perché si tratta di un elemento estremamente importante quasi al pari dell’attore.
Quali discipline coinvolge questo lavoro?
Il lavoro dello stuntman coinvolge tantissime discipline; uno stuntman deve saper combattere quindi sicuramente un back-ground con arti marziali o sport di combattimento è utile, nonostante il combattimento fatto in camera riporti numerose differenze. Un’altra disciplina è l’acrobatica, lo stuntman deve avere una coordinazione motoria non da meno. Inoltre lo stuntman deve saper guidare una moto, andare a cavallo, guidare una macchina, più o meno in maniera “pericolosa” ma deve saper avere a che fare con queste cose. Ogni stuntman deve sicuramente praticare arrampicata, avere una conoscenza dell’imbragatura, delle corde, della sicurezza, perché si ritroverà a fare sicuramente scene di “lavoro di corda” o di rigging, quindi è necessaria una certa dimestichezza con il materiale e con lo stare ad alta quota. Un altro aspetto che devono saper affrontare gli stuntman è il lavoro sott’acqua, nel caso in cui servissero scene pericolose anche li, spesso molti di noi prendono brevetti da sub, apnea ecc.. Molti stuntman sono stati prima atleti competitori, sportivi o sportivi estremi. Questo lavoro comprende tantissimi aspetti; l’utilizzo delle armi da fuoco di qualsiasi tipo, e quello delle armi bianche, ovvero l’uso di un coltello, di una daga o di un rapier.
In tutto questo quanto è importante la recitazione?
Lo stuntman deve saper recitare: quando lo stuntman performa il combattimento, se non recita e non ci mette l’emozione ovviamente quel combattimento non è vendibile, deve saper simulare il dolore, la rabbia, deve “saper morire” nel modo giusto; ogni stuntman deve saper recitare dentro all’azione. Ecco perché stuntman e attori sono due ruoli a stretto contatto tra loro.
La computer grafica sempre più all’avanguardia rischia di sostituire il ruolo dello stuntman?
Non so se in futuro veramente la CGI potrà sostituire il ruolo dello stuntman. Per ora mi dico “assolutamente no”, perché per quanto riguarda i videogiochi ancora oggi si utilizzano stuntman che indossano tute con sensori per ricreare il movimento umano, che nonostante la tecnologia è davvero difficile da riprodurre alla perfezione e qui sono proprio gli stuntman che aiutano la tecnologia a riprodurre il movimento umano alla perfezione.
Che rapporto avete con la paura?
Questa domanda mi fa sorridere perché moltissime persone pensano che facciamo delle cose assurde, spregiudicati e senza paura. In realtà il lavoro dello stuntman comporta affrontare la paura. Sono d’accordo con un coordinatore che ho conosciuto quando diceva di non voler lavorare con stuntman che non hanno paura, perché non si rendono conto del pericolo. La paura usata nella maniera giusta aiuta noi stuntman a rimanere attenti, alla sicurezza nostra, dei nostri colleghi e della troupe, quindi noi dobbiamo imparare non a cacciarla via, ma a lavorare con la paura ed usarla a nostro favore per rimanere in sicurezza.
Consigli per intraprendere questa carriera?
Non è facile, è una giungla molto selvaggia, io sono nata e cresciuta a San Marino, non avendo idea di cosa fosse il mondo dello stuntman, l’ ho conosciuto abbastanza tardi. Non esiste un percorso ufficiale ad oggi, ma tante scuole private con stunt-coordinatori e stuntman che lavorano da tempo e che quindi possono guidarvi, istruirvi, aiutarvi, esistono corsi di svariato genere. L’ importante è viaggiare, il lavoro dello stuntman comporta tanti viaggi, non fermarsi alla realtà che ci circonda, studiare in una paese piuttosto che in un altro, entrare in contatto con tanti stuntman, tanti coordinatori e realtà diverse. Impegnarsi, allenarsi e sicuramente posso dire che chi non riesce da subito a fare questo passo può iniziare a praticare alcuni sport o attività che sono congeniali: equitazione, guida sportiva, arrampicata, subacquea, arti marziali, acrobatica.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Sono molto felice oggi di essere qui con Flare Film Academy, perché purtroppo il ruolo dello stuntman in centro-Italia non è per niente conosciuto e quello che stiamo facendo qui con loro è anche portare la conoscenza di questa figura lavorativa. Sono quindi molto contenta che questo nuovissimo team di giovani molto in gamba e con diverse esperienze ci abbiano permesso di fare questo stunt-workshop e speriamo di farne altri in futuro.